La maggiore attenzione verso l’inquinamento luminoso e la sostenibilità ambientale degli ultimi anni hanno comportato alcuni cambiamenti anche nel modo di intendere e realizzare l’illuminazione degli spazi esterni.
Complice anche il notevole sviluppo dei prodotti dedicati, all’interno dei contesti ricettivi e residenziali esterni, ci si concentra molto sulla privacy, sulla gestione dinamica della luce e sulla sua integrazione con gli elementi vegetali presenti nel luogo.
Rispetto a quanto fatto in passato, si preferisce una luce più discreta, capace di esaltare la natura di parchi o giardini: l’illuminazione viene pensata dal progettista come elemento in grado di far emergere le peculiarità ambientali del luogo, evocando in alcuni casi anche elementi naturali, come la luce della luna o il bagliore delle lucciole. Vengono progressivamente abbandonati i corpi illuminanti vistosi, in favore di soluzioni nascoste all’interno della vegetazione che illuminano senza svelare la sorgente di luce.

Nelle realizzazioni di alto livello, ma non solo, viene posta particolare attenzione alle questioni della privacy e della gestione dinamica delle atmosfere luminose. Un impianto di illuminazione pensato per favorire la fruibilità degli spazi ed esaltare la natura e l’architettura circostante risulterebbe oggi troppo invadente, rischiando di esporre i fruitori ad attenzioni eccessive da parte di un occhio esterno.
Attraverso la riduzione delle sorgenti e la loro limitazione ad alcuni ambienti, oggi siamo in grado di modulare la luce in differenti scenari, garantendo il giusto grado di privacy o, al contrario, atmosfere più ricche e scenografiche nel caso di feste o eventi.

La crescente sensibilità verso l’inquinamento luminoso delle città sta facendo sì che si ripensino le illuminazioni di piazze e parchi pubblici.
Oggi, grazie a lampade a led ad alta efficienza, siamo in grado progettare una luce di qualità molto superiore con consumi nettamente ridotti, andando ad agire anche laddove sussiste un preesistente impianto illuminotecnico e operando un “relamping” delle sorgenti luminose degli apparecchi.
Oltre alle nuove lampade a led, una strategia di illuminazione efficace e più interessante è la gestione dinamica della luce. Gli spazi pubblici come i parchi delle città sono luoghi solitamente molto ampi che vengono fruiti con modalità e intensità differenti rispetto all’orario del giorno o al periodo dell’anno: è possibile quindi immaginare un’illuminazione che non sia sempre attiva allo stesso modo in tutta l’area ma che si adatti in tempo reale alle mutazioni del contesto.
Grazie ai rilevatori di presenza e di movimento, l’illuminazione può essere ridotta al minimo quando il parco è vuoto o incrementarsi dove sono presenti dei gruppi di persone, finanche ad assecondare il percorso di un pedone o di un ciclista variando in base della sua traiettoria. Tutte queste tecnologie vengono già ampiamente progettate e utilizzate in tutto il mondo consentendo di ridurre notevolmente i consumi di energia e aumentare la sostenibilità dell’impianto.
In Italia, in mancanza di una legge nazionale, è lasciato alle singole regioni il compito di dotarsi di leggi regionali in materia di inquinamento luminoso.
Il requisito fondamentale, per quanto riguarda gli impianti illuminotecnici esterni, è l’azzeramento del flusso luminoso diretto verso l’alto, principale causa dell’inquinamento luminoso: i moderni apparecchi utilizzano perciò delle ottiche definite “Cut-off” che schermano il flusso di luce indirizzandolo soltanto a terra. Negli ultimi anni sono anche emerse soluzioni per preservare gli insetti notturni che vengono attirati dalla luce artificiale, alcune aziende hanno iniziato a produrre dei prodotti in grado di modificare la temperatura della luce in determinate fasce orarie per renderla più vicino ai toni dell’ambra e, di conseguenza, molto meno attrattiva per questi insetti.
